Anche la Svizzera ha una marina militare
La Svizzera è uno dei 44 Paesi al mondo senza uno sbocco diretto al mare. Nonostante ciò, la Confederazione dispone di una sua marina militare. Questa unità viene utilizzata per pattugliare i laghi che la Svizzera condivide con Francia, Germania, Austria e Italia, e per monitorare i grandi eventi, non da ultimo la conferenza sull’Ucraina al Bürgenstock.
Parlare di marina militare sembra eccessivo. In Svizzera ovviamente non esiste una marina militare in stricto sensu, ma l’Esercito elvetico dispone comunque di risorse nautiche. Considerato che secondo il Dipartimento Federale della Difesa, della Protezione Civile e dello Sport (DDPS), l’Esercito Svizzero è operativo in aria, a terra e anche in acqua, la Confederazione dispone di una flotta lacustre chiamata “Compagnia di Motoscafi 10”.
A differenza della marina mercantile, che batte bandiera elvetica e che solca i mari di tutto il mondo (a questo proposito la Confederazione ha varato una vera e propria strategia marittimaCollegamento esterno nel giugno 2023), la flotta militare si limita a pattugliare i laghi transfrontalieri.
Sebbene la Svizzera non sia toccata da nessun oceano, il Paese alpino è infatti ricco di bacini lacustri. E molti di questi laghi sono condivisi con alcuni Stati limitrofi. La Compagnia di Motoscafi 10 ha il compito di sorvegliare le “acque territoriali” e soprattutto supportare le guardie di confine.
A questo scopo l’Esercito svizzero ha rinnovato la sua flotta nel 2020, per un costo di circa 50 milioni di franchi. Attualmente, dispone di 14 battelli P-16 di costruzione finlandese.
I militi di questa flotta militare vengono addestrati nella “Scuola del genio 73”, stazionata nella piazza d’armi di Brugg, nel Canton Argovia, ma svolgono la loro preparazione sul Lago dei Quattro Cantoni.
Queste motovedette sono mobilitate soprattutto per eventi nazionali e internazionali, come è stato il caso durante l’esposizione nazionale Expo.02, che è stata organizzata proprio su tre laghi elvetici, quelli di Neuchâtel, Bienne e Morat.
La flotta militare è stata messa in azione sul lago Lemano anche durante il famoso incontro a Ginevra tra il presidente statunitense Joe Biden e quello russo Vladimir Putin nel mese di giugno del 2021.
Più recentemente i militi della Compagnia Motoscafo 10 sono stati impegnati sul Lago di Lugano (luglio 2022) e sul Lago dei Quattro Cantoni (giugno 2024) per monitorare le due Conferenze di pace sull’Ucraina.
Un po’ di storia
Nel Dopoguerra, nel 1947 la marina militare, chiamiamola così per comodità, si chiamava “Compagnia di motoscafi 1” ed era composta da 13 ufficiali, 37 sottufficiali e 280 soldati. Si trattava di un’unità di evacuazione con militi provenienti dalla Svizzera francese, italiana e tedesca. Gli uomini erano mobilitati con le loro imbarcazioni in 11 siti diversi. L’equipaggiamento comprendeva 55 motoscafi.
Con la Riforma “Esercito 95”, furono create 3 compagnie di motoscafi, una attiva sul Lemano, una sul Lago di Costanza e la terza in Ticino sui laghi Maggiore e Ceresio. Il loro compito era soprattutto di supportare le divisioni territoriali e le guardie di confine.
La riforma dell’Esercito XXI ha nuovamente portato alla riduzione del numero di compagnie di motoscafi a una sola: la Compagnia di motoscafi 10 che a tutti gli effetti è la flotta lacustre dell’Esercito svizzero.
Al 2023 nel mondo vi sono 44 Stati senza sbocco al mare: il Kazakistan è il più grande, seguito dalla Mongolia; il Nord America e l’Oceania sono gli unici continenti privi di Stati senza sbocco al mare.
In Europa i Paesi senza sbocco al mare sono Austria, Bielorussia, Repubblica Ceca, Liechtenstein, Lussemburgo, Macedonia del Nord, Moldavia, Serbia, Slovacchia, Ungheria e per l’appunto la Svizzera. Oltre ai piccoli Stati: Andorra, San Marino e Città del Vaticano.
Inoltre, uno Stato si dice doppiamente senza sbocco al mare se, oltre a non averlo, confina con Stati che a loro volta non ne hanno: i soli due paesi esistenti al mondo doppiamente senza sbocco al mare sono il Liechtenstein e l’Uzbekistan.
Oggi, come detto, per adempiere alla sua missione la compagnia dispone di 14 battelli pattugliatori P16 di fabbricazione finlandese. La marina svizzera schiera le sue imbarcazioni da combattimento su nove laghi. La missione è proteggere le acque di confine sui bacini che la Svizzera condivide con i Paesi limitrofi. In particolare, la Compagnia è attiva sul Lago di Costanza (confine con Germania e Austria), sul Lago di Ginevra o Lemano (confine con la Francia), sul Lago di Lugano e sul Lago Maggiore (confine con l’Italia).
Questi militi con la loro imbarcazione garantiscono i compiti di sorveglianza, intelligence e raccolta di informazioni, attività di pattugliamento e salvataggio di persone.
Imbarcazioni fatte su misura
Il motoscafo P16 è stato progettato in Finlandia esattamente in base alle esigenze elvetiche: è lunga 13,5 metri, larga 3,4 metri e ha un dislocamento di dieci tonnellate. Dotata di due motori diesel che gli permettono di navigare a una velocità di circa trenta nodi (55 km/h), oltre che di telecamere e radar, è armata con una torretta Protector M151 a comando remoto dotata di una mitragliatrice Browing M2 da 12,7 mm. Può trasportare fino a 15 persone (anche se l’equipaggio tipo è composto da 5 militi) e dispone di due cuccette supplementari e di una cucina.
Le dimensioni “ridotte” delle barche consentono di trasportarle da un lago all’altro con un camion e un rimorchio speciale, come trasporto eccezionale, ma senza scorta di polizia e lunghe procedure di autorizzazione.
I nuovi battelli pattugliatori P16, varati nel 2020, hanno tutti nomi di corpi celesti: pianeti, stelle e costellazioni come per esempio Sirio, Acquario, Castore e Nettuno.
Al momento della giornata d’inaugurazione, il capo Comandante di corpo Hans-Peter Walser, ha sottolineato che il rinnovo dei mezzi è fondamentale per lo sviluppo dell’Esercito: “Con l’introduzione dei nuovi battelli, la compagnia di motoscafi ottiene un sistema moderno e performante per assolvere i suoi compiti”.
Il servizio sulla marina svizzera dei colleghi romandi (in francese):
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