Nerone, nella sua Anzio la sua statua “controcorrente”
La problematica convivenza tra le importanti vestigia romane, il palazzo imperiale e il porto neroniano, e le esigenze di una città moderna costituiscono la vera sfida di Anzio, dove il ricordo del suo controverso imperatore è ancora vivo.
In tempi in cui si riaffacciano pulsioni iconoclaste dove le immagini della statua di Cristoforo Colombo decapitata e divelta come fosse il capostipite dei colonialisti, razzisti, fa il giro del mondo ad Anzio, sul litorale romano, si staglia una statua moderna di Nerone, probabilmente il più controverso degli imperatori romani, nativo di questa piccola cittadina costiera che trasuda storia.
Un’incisione su una pietra alla base del monumento recita: “Durante il suo principato l’impero conobbe un periodo di pace, di grande splendore e di importanti riforme. Morì il 9/06/68 d.C.”
I cittadini anziati come molti cittadini romani dimostrano tuttora una particolare affezione a Nerone nonostante i suoi tratti oscuri e probabilmente proprio per quelle caratteristiche la sua figura continua a suscitare interesse. Sta di fatto che Nerone rimase profondamente legato alla sua città natale come lo era sua madre Agrippina che amava passeggiare nei giardini della maestosa villa imperiale di cui Anzio conserva le rovine.
Durante il suo principato Nerone regalò a Anzio un periodo di grande splendore. Accanto ai ruderi della residenza imperiale che dà su un’ampia spiaggia, a testimonianza dei fasti di quel tempo, resta visibile l’attracco di un braccio del porto neroniano ormai quasi del tutto eroso dal mare per le forti libecciate e le altrettanto violente sciroccate che investono quel tratto di costa.
Quel che resta del molo, protetto da un muro in cemento di recente costruzione, va gradualmente a scomparire sotto il pelo del mare a poche decine di metri dalla riva.
La città nuova sorge sui resti imponenti di quella antica e vi si intreccia a tal punto che i cittadini anziati quasi non distinguono più l’una dall’altra. Soprattutto d’estate, quando la villa e il porto neroniani si popolano, non è inconsueto per i bagnanti piantare l’ombrellone tra i caratteristici paramenti romani ad opera reticolata e per i bambini le rocce del molo antico diventano ottimi trampolini per tuffarsi in mare.
Su questo equilibrio tra antico e contemporaneo si gioca l’identità della città di Anzio che pur sentendo forte la responsabilità di conservare le testimonianze di un importante passato non cedono di molto alle esigenze del vivere moderno e tantomeno apprezzano l’idea di farsi strappare quegli spazi che, seppur con leggerezza, hanno sempre vissuto. Un dilemma che non può di certo trovare soluzione semplicemente affidandosi ad una moderna statua e a una nuova interpretazione di Nerone.
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.