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Sale l’onda contraria all’U.E.

La sede del Parlamento europeo a Bruxelles keystone

Europee: i partiti storici mantengono la maggioranza parlamentare. Crescono i contrari all'UE

L’Unione Europea cambia volto, anche se la maggioranza in Parlamento rimane nelle mani dei due partiti storici. È quanto emerge dalle ultime proiezioni nei 21 paesi che sono andati alle urne domenica. Dai risultati provvisori, si registra la forte l’avanzata delle formazioni euroscettiche. Lo testimonia il trionfo del Fronte Nazionale in Francia (per ora oltre il 25%) e dell’UKIP di Nigel Farage in Gran Bretagna, che diverrebbero i primi partiti dei rispettivi Paesi. In Grecia, la sinistra radicale di Syriza è in testa (oltre il 26%). Tiene la partecipazione al voto (43%).

Secondo l’ultima proiezione dei servizi parlamentari, i conservatori del Partito popolare europeo (PPE), grazie anche al 35% delle schede finito ad Angela Merkel in Germania, arriverebbero in testa con 212 dei 751 seggi al Legislativo continentale. Questi hanno già rivendicato la presidenza della Commissione europea. “Non andrò in ginocchio dai socialisti perché siamo il partito numero uno”, ha detto il candidato Jean-Claude Juncker.

Il Partito socialista europeo, forte dell’importante risultato del PD di Matteo Renzi in Italia (oltre il 40%), sarebbe in seconda posizione, occupando 185 poltrone. Il blocco euroscettico, in crescita in Francia, Grecia e Gran Bretagna, otterrebbe 140 eletti. I quattro gruppi pro-europei avrebbero 523 posizioni, invece delle 612 difesi finora.

Red. MM/ATS

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