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Unicef, in Paesi fragili casi di polio raddoppiati in 5 anni

Keystone-SDA

(Keystone-ATS) Nel 2023 nel mondo la poliomielite ha colpito 541 bambini e l’85% di loro viveva in Paesi particolarmente fragili, per condizioni economiche, disastri naturali o conflitti.

In questi contesti, i casi di poliomielite sono più che raddoppiati negli ultimi cinque anni, mentre le vaccinazioni infantili di routine sono scese dal 75 al 70%.

È quanto emerge da un’analisi dell’Unicef pubblicata oggi in occasione della Giornata Mondiale contro la Poliomielite.

“Nel conflitto, i bambini non affrontano solo bombe e proiettili, sono a rischio di malattie letali che non dovrebbero più esistere,” ha dichiarato la direttrice generale dell’Unicef Catherine Russell. “In molti paesi, stiamo assistendo al collasso dei sistemi di assistenza sanitaria, distruzione di infrastrutture idriche e igieniche, sfollamento delle famiglie. Ciò innesca una recrudescenza di malattie come la polio. I bambini rimangono paralizzati, non possono camminare, giocare o andare a scuola”, ha aggiunto.

Eclatante il caso di Gaza – ha ricordato l’Unicef – dove la polio è tornata dopo 25 anni. L’Unicef e l’Oms nelle ultime settimane hanno vaccinato circa 600 mila bambini sotto i dieci anni, tuttavia proprio ieri le agenzie hanno annunciato la necessità di sospendere temporaneamente la campagna vaccinale a seguito degli intensi bombardamenti.

“La diffusione della polio non solo mette a rischio immediato i bambini dei Paesi colpiti, ma rappresenta anche una minaccia crescente per i Paesi vicini”, ha aggiunto Russell. “La spinta finale è la più difficile, ma ora è il momento di agire. Non possiamo fermarci finché ogni bambino, in ogni angolo del mondo, non sarà al sicuro dalla polio una volta per tutte”, ha concluso Russell.

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