Unire invece di dividere, Philippe Lazzarini (UNRWA)
(Keystone-ATS) Atteso domani a Losanna per tenervi il discorso del primo di agosto, festa nazionale, il direttore dell’UNRWA – l’agenzia dell’Onu per i rifugiati palestinesi – Philippe Lazzarini, si dice rammarico di essere un ospite controverso.
Se la sua presenza ha suscitato critiche da parte di ambienti filo-israeliani e di alcuni politici di destra, il capo dell’UNRWA spera, al contrario, di essere un ospite che unisce, incarnando al meglio i “valori della Svizzera”, spiega in un’intervista pubblicata oggi dal 24 heures, dalla Tribune de Genève e dal Courrier.
“Perché non dovrei parlare come cittadino svizzero e alto funzionario nel giorno della festa nazionale in un Paese conosciuto per la sua apertura sul mondo, i suoi buoni uffici e la sua forte tradizione umanitaria?” si chiede Lazzarini, spiegando che nel suo intervento non tratterà “specificatamente” dell’UNRWA”, da tempo nel mirino della critiche israeliane per i presunti legami con Hamas. Tuttavia, benché voglia concentrarsi soprattutto sul 1° agosto e sul suo significato, Lazzarini affronterà senz’altro i conflitti che infiammano il mondo, compreso quello di Gaza.
A suo avviso, questa ricorrenza dovrebbe essere “una celebrazione di ciò che la Svizzera rappresenta nella comunità internazionale, ossia un fervente difensore del multilateralismo e del diritto internazionale umanitario”. Per trasmettere questo messaggio vuole approfittare del suo ruolo di cittadino svizzero e di alto funzionario delle Nazioni Unite. “Spero – afferma il neocastellano – di rappresentare la tradizione umanitaria che è stata costruita qui in Svizzera.
A differenza del conflitto israelo-palestinese, Lazzarini non crede di essere così divisivo. “È proprio a causa di queste tensioni che la Svizzera potrebbe svolgere un ruolo importante”, dichiara alle due testate. Il mio messaggio – stando all’alto funzionario dell’Onu – è che la Svizzera dei buoni uffici ha ancora qualcosa da dire per evitare questa solidarietà a geometria variabile; nessun morto conta più di un altro.
Passando alla situazione nella Striscia, dove finora 202 impiegati dell’UNRWA sono deceduti dall’inizio del conflitto nell’ottobre 2023, Lazzarini ha parlato di un guerra di superlativi in termini di vittime, distruzioni e sofferenze. Il neocastellano è stato sul posto l’ultima volta nel gennaio scorso; da allora non ha più l’autorizzazione per andarci.
Tuttavia, sulla base di quanto gli viene riportato dalle sue squadre, Gaza vive “una situazione post-apocalittica”, con una popolazione costretta costantemente a fuggire perdendo tutto cammin facendo: famiglia, beni personali, rifugio.
Oltre al complicato lavoro sul campo, l’UNRWA sta affrontando una crisi esistenziale per quanto riguarda i finanziamenti, afferma Philippe Lazzarini. Dopo che Israele ha accusato i dipendenti dell’UNRWA di aver contribuito all’attacco del 7 ottobre, i donatori hanno bloccato i pagamenti, poi ripresi a poco a poco, ad eccezione degli Stati Uniti, e talvolta per importi inferiori al previsto (come nel caso della Svizzera, 10 milioni di franchi invece di 20). Lazzarini ha tuttavia ricordato la “straordinaria generosità” del pubblico, con donazioni per un totale di 150 milioni di dollari dal 7 ottobre.
Per la cronaca, un rapporto di esperti guidato dall’ex ministra degli esteri francese, Catherine Colonna, ha concluso in aprile che esiste un problema di “neutralità politica” dell’UNRWA. Tuttavia, il ruolo di questo organismo in loco è “insostituibile e indispensabile” e Israele non ha fornito alcuna “prova” delle sue accuse. Fra l’altro, attualmente è in corso un’altra indagine sul comportamento individuale di alcuni dipendenti dell’agenzia. La relazione finale sarà disponibile nel corso dell’estate, ha affermato Lazzarini.