Usa: oltre 200 ex di Bush jr, Romney e McCain sostengono Harris
(Keystone-ATS) Oltre 200 repubblicani che hanno lavorato per l’ex presidente George W. Bush, il senatore Mitt Romney e il defunto senatore John McCain hanno dato il loro appoggio alla candidata democratica alla Casa Bianca Kamala Harris.
In una lettera aperta, hanno ammonito che una seconda presidenza del repubblicano Donald Trump “danneggerà le persone reali e comuni e indebolirà le nostre sacre istituzioni”.
Nella missiva scrivono anche che Trump rappresenta una minaccia per gli Stati Uniti e per altri paesi nel mondo, perché lui e il suo “accolito”, il compagno di corsa senatore James David Vance (conosciuto come J.D. Vance), “si inchinano a dittatori come (il presidente russo) Vladimir Putin mentre voltano le spalle ai nostri alleati. Non possiamo permettere che ciò accada”.
Il gruppo di ex collaboratori di Bush, McCain e Romney aveva pubblicato una lettera simile a sostegno di Joe Biden quando si candidò contro Trump nel 2020. Nella loro nuova lettera pro-Harris gli ex di quei tre noti repubblicani sono stati raggiunti da almeno cinque ex dello staff del defunto presidente George H.W. Bush.
Nella lettera, i 238 firmatari scrivono che voteranno per Harris e il suo running mate, il governatore del Minnesota Tim Walz, nonostante le differenze politiche. “Certo, abbiamo molti onesti disaccordi ideologici con la vicepresidente Harris e il governatore Walz”, ammettono. “Questo è prevedibile. L’alternativa, tuttavia, è semplicemente insostenibile”, avvisano.
Tra coloro che hanno firmato la lettera pro-Harris ci sono Jean Becker, capo dello staff di George H.W. Bush; Mark Salter e Chris Koch, ex capi dello staff di McCain; David Nierenberg, responsabile del finanziamento della campagna elettorale di Romney del 2012; e David Garman, sottosegretario all’energia sotto George W. Bush.
Il gruppo ha anche scritto che “i repubblicani moderati e gli indipendenti conservatori negli Stati chiave in bilico” sono stati fondamentali per garantire la vittoria di Biden nel 2020 poiché “hanno messo il paese molto prima del partito” e che devono ancora una volta “prendere una posizione coraggiosa” in queste elezioni e sostenere Harris rispetto a Trump.